Pump world

La normativa ATEX e le pompe ARGAL

31/01/2018

Molti processi industriali impiegano prodotti soggetti al rischio di esplosione come i comburenti, i combustibili e/o infiammabili se vengono a contatto con l’aria.

E’ responsabilità delle aziende rispettare le regolamentazioni sia sull’attrezzatura da certificare che sulla sicurezza e salute dei lavoratori. Nel 2014, l’Unione Europea ha messo in vigore la certificazione 2014/32/UE ATEX “Atmosphere Explosible” che raggruppa le direttive 94/9/EC e 99/92/EC per l’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri relative agli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.

ARGAL, come costruttore di pompe per prodotti chimici, deve rispettare i requisiti di sicurezza per poter assicurare delle operazioni sicure in ambienti considerati esplosivi: i nostri prodotti vengono marcati ATEX e dunque dichiarati conformi ai requisiti applicabili della direttiva 2014/32/UE.

ATEX: cosa è?  

La direttiva ATEX suddivide i prodotti in gruppi e categorie. Ciò è molto importante da stabilire poiché da questo dipende la procedura da seguire per la valutazione di conformità.Esistono 2 gruppi: il GRUPPO I si riferisce alle miniere specificamente e il GRUPPO II a tutte le industrie di superficie.

Il GRUPPO II contiene 3 categorie secondo al livello di protezione:

cat. 1 : apparecchi o sistemi di protezione che garantiscono un livello di protezione molto elevato.
cat. 2 : apparecchi o sistemi di protezione che garantiscono un livello di protezione elevato.
cat. 3 : apparecchi o sistemi di protezione che garantiscono un livello di protezione normale.

Le atmosfere sono categorizzate in diverse zone secondo il rischio di esplosione:

Atmosfere esplosive sotto forma di gas

Zona 1 – Area in cui è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva  (una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia.)

Zona 2 – Area in cui non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva (una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia.). Qualora si verifichi, la formazione di un’atmosfera esplosiva sarebbe di breve durata.

Atmosfere esplosive sotto forma di polvere

Zona 21 – Area in cui è occasionalmente probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva.

Zona 22 – Area in cui non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva.

Le pompe ARGAL Ex-proof sono destinate all’utilizzo in superficie, appartengono quindi al GRUPPO II con categoria e zona attribuite secondo la valutazione di conformità.

Un’etichetta con il marchio Ex viene apposto sull’apparecchiatura con una specifica marcatura con le indicazioni necessarie per determinare le zone di operazione possibili:

Zone 2 (II 3G Ex h IIB T4 Gb X) | Zone 2 (II 3D Ex h IIB T135°C Db X)
Zone 1 (II 2G Ex h IIB T4 Gb X) | Zone 1 (II 2D Ex h IIB T135°c Db X)

Nella marcatura viene inserito il riferimento ai gas a rischio di esplosione per valutare la pericolosità di essi. La normativa ATEX propone una classificazione dei gas per gruppo, come per esempio:

Gruppo I – metano
Gruppo IIA – propano
Gruppo IIB – etilene
Gruppo IIC – idrogeno/acetilene.

La temperatura è un dato altrettanto importante. Ogni macchinario utilizzato in ambiente esplosivo viene classificato secondo la temperatura massima di superficie che genera. Naturalmente, il materiale impiegato deve sempre essere al di sotto della temperatura di autocombustione dei prodotti esplosivi. Le temperature sono repertoriate in 6 classi:

T1 – max. 450°C (Gas : idrogeno, metano | Polveri: fuliggine, PVC, alluminio, zucchero)
T2 – max. 300°C (Gas : etilene, acetilene | Polveri: polietilene, metilcellulosa, polvere di carbone)
T3 – max. 200°C (Gas: cherosene)
T4 – max. 135°C (Gas: etere etilico)
T5 – max. 100°C
T6 - max. 85°C (Gas: disolfuro di carbonio)


Le pompe ARGAL marcate ATEX

Le nostre gamme di pompe sono per la maggior parte realizzabili in versione ATEX, secondo il tipo di pompa e i materiali di costruzione, proponiamo varie soluzioni per far fronte ad ogni esigenza di impiego.

Per quanto riguarda le pompe pneumatiche ATEX, sia plastiche che metalliche, sono idonee a operare in ambiente esplosivo classificato come Zona 2 (II 3G Ex h IIB T4 Gb X | II 3D Ex h IIB T135°C Db X). Per le applicazioni in Zona 1 (II 2G Ex h IIB T135°C Gb X | II 2D Ex h IIB T135°C Db X), realizziamo le pompe con corpi e altre parti conduttive per tutte le versioni plastiche e metalliche. Le pompe vengono fornite ATEX solo su richiesta.

ASTRAevo DDE 160 realizzata in PVDF+carbonio per Zona 1

Invece, le pompe centrifughe ATEX in termoplastici sono rinforzate con il materiale conduttivo, la fibra di carbonio, come la gamma di pompe centrifughe di servizio ROUTE disponibili in E-TFE rinforzato fibra di carbonio, oppure possono esser realizzate in Polipropilene puro con struttura esterna corazzata o realizzate in E-CTFE con rivestimento di liner conduttivo in fibra di carbonio, come la gamma di pompe centrifughe di processo FRONTIERA.

ZGE con carenature metallica integrale ricoperta di un liner conduttivo in fibra di carbonio


Va da se che il motore delle pompe centrifughe deve anch’esso essere conforme alla normativa ATEX. In relazione alle pompe centrifughe e pneumatiche realizzate in fibra di vetro della gamma SATURNevo, proponiamo una versione ATEX realizzata in una resina speciale con rivestimento di liner conduttivo in fibra di carbonio.

Ma quali sono gli impianti e sistemi considerati come ambienti a rischio di esplosione dove vanno installate le pompe ARGAL marcate ATEX?


Settori dove sono necessare pompe marcate ATEX

La direttiva ATEX viene applicata nelle industrie dove possono crearsi delle reazioni chimico-fisiche rapide (da uno stato liquido o solido allo stato gassoso con rilascio di energia) del tipo:

  • fase di condensazione nei processi di separazione che ritroviamo nell’industria chimica, petrolchimica, metallurgica o anche nelle centrali elettriche).

  • B.L.E.V.E (Boiling Liquid Expanding Vapor Explosion – esplosione di vapori che si espandono a causa dell’ebollizione di un liquido) che si verifica alla rottura di un serbatoio contenente un liquido pressurizzato (tipo, Petrolio o Gas liquefatto). Può accadere all’interno dei sistemi di raffreddamento o sistemi con macchinari a vapore).

  • U.C.V.E (Unconfined Vapor Cloud Explosion – esplosioni non confinate di nubi di vapori) accade quando un combustibile o carburante brucia abbastanza velocemente da creare un’esplosione come nell’agricoltura dove vengono utilizzati idrocarburi liquefatti (propane, etilene,…)

  • Combustione esplosiva in ambiente chiuso come le turbine a gas installate nelle centrali elettriche, negli impianti chimici, nelle miniere, nell’industria alimentare (frantoio, zuccherifici,…), nella farmaceutica o nel tessile. 

  • Esplosione di macchinari a pressione come gli scambiatori di calore, i reattori, condensatori, torri di abbattimento, etc dove vengono impiegati liquidi gassosi, vaporosi o polverosi.

  • Perdita di gas nei reattori nucleari (Azoto, refrigerante, combustibile (uranio, plutonio), anidride carbonica..)

Queste situazioni possono verificarsi nei vari processi industriali dalla trasformazione allo stoccaggio di agenti o elementi pericolosi trasportati da sistemi di pompaggio marcati ATEX.

L’industria chimica presenta dei rischi di esplosione quando durante il ciclo di produzione c’è presenza di solventi e vapori, di idrogeno dovuto alle reazioni chimiche e durante le fasi di trasformazione di agenti chimici. Può anche succedere se un elemento dell’impianto ha delle perdite. I principali liquidi pompati nel settore chimico sono pericolosi (per esempio l’acetone, acetilene, l’alcol, l’etilene).

Nella petrolchimica, dove ci sono raffinerie per il petrolio e impianti di trattamento dei gas per esempio, il rischio di esplosione è costantemente presente perché i liquidi trattati sono tutti infiammabili (idrocarburi) e possono generare delle atmosfere esplosive anche a temperatura ambiente.

Nel settore metallurgico e dell’elettricità, il pericolo di esplosione è altrettanto presente perché viene impiegato un agente organico altamente infiammabile, il carbon coke.

Si verificano esplosioni anche nelle industrie relative alle lavorazioni di materie infiammabili come le concerie, cartiere, falegnamerie, o anche metalmeccanica dove vengono impiegati il legno, la farina di legno, il sughero, la cellulosa o anche polveri di pelle e di carte potenzialmente esplosive. Per quanto riguarda il settore della plastica, i rischi sono alti. Dal trasporto allo stoccaggio di materie plastiche o gommose (come il polimero di cloruro di vinile), polveri esplosive possono formarsi, nei macinatori, nei separatori,…

Nei laboratori, il livello di rischio è alto e le zone pericolose sono tante: l’area magazzino per le bombole di ossigeno e gas infiammabili, la “glove box” dove sono lavorati i materiali tossici ed esplosivi, nella parte di lavorazioni di componenti hi-tech, nella “test room” dove vengono impiegati i solventi o nelle camere per la sterilizzazione dove viene utilizzato l’etanolo per esempio. 

I settori dell’aereonautica/aereospaziale, automotive, navale e ferrovie sono costituiti di processi considerati zone a rischio d’esplosione. La costruzione dei vari mezzi richiede l’utilizzo di micro-polveri, vernici, carburanti, propellenti, solventi,…che raggiungendo temperature o essendo a contatto con l’aria diventano esplosivi.

Le discariche e l’industria automotive devono rispettare le normative ATEX perché producono e smaltiscono rifiuti tossici esplosivi (come il biogas). L’industria alimentare presenta dei rischi altrettanto alti dovuti alla lavorazione, trasporto e stoccaggio di cereali, che una volta trasformati in polveri possono diventare esplosivi. Ma non solo, l’utilizzo di alcol per la sterilizzazione delle zone controllate aumenta la pericolosità dell’ambiente.

Negli esempi citati vengono applicate le pompe ARGAL marcate ATEX con le rispettive dotazioni antideflagranti (materiale di costruzione, motore ATEX, liquido pompato) per poter essere utilizzate sia in Zona 1 che in Zona 2.


L'importanza della direttiva: una sicurezza per gli operatori, gli impianti e l'ambiente

I danni dovuti agli incidenti industriali del tipo esplosione, combustione o perdita possono creare disastri ambientali di ampia gravità. Oltre all’ambiente, sono i lavoratori a rischiare. La direttiva ATEX permette di regolare a livello internazionale i termini di sicurezza dei macchinari, evitando situazioni pericolose. Gli impianti devono essere conformi tanto quanto i macchinari.

ARGAL è in grado di fornire prodotti ATEX tecnologicamente innovativi e sicuri per l’impiego in ambiente potenzialmente esplosivo per i quali viene effettuata un’accurata valutazione dei rischi, con l’obiettivo di eliminarli o ridurli al minimo già in fase di progettazione. Gli operatori che utilizzano le pompe ARGAL lavorano in tutta sicurezza e affidabilità.